C'era la pioggia quando Kregg arrivò al villaggio della tribù del Laser Fulmine, sottosezione del Popolo Piccolo, c'era la pioggia e con essa il ricordo degli antichi nemici che Kregg riportava alla mente per la sua stazza imponente.
C'era la pioggia e una figura che "non è uno di noi", c'era la diffidenza per un "diverso", per colui che pur parlando come noi "non può essere dei nostri".
E' la lotta dell'Uomo contro l'Uomo che non si riconosce più tale o Letterario Odissea, fantascienza, essere umano, laser fulmine, Blu vicendevolmente, è un'umanità oramai estranea a sé stessa dopo aver colonizzato l'universo, dopo essersi isolata in quadranti, dopo aver subito mutazioni irriversibili.
Questo è il palco dove Kregg fa il suo ingresso sconvolgendo la vita di un villaggio chiuso nelle sue tradizioni tribali, questo è il palco per le vicende narrate in triplice copia da tre punti di vista diversi, da Holn, il cantore del villaggio, dal misterioso Kregg e da una piccola reietta, l'unica che alla fine per questo capirà nel profondo il gigante straniero.
Un libro su cui non avrei puntato, nonostante Paolo Lanzotti per queste pagine abbia vinto il Premio Letterario Odissea: non amo il genere fantascientifico, così lontano dalla realtà tra pianeti inarrivabili e navicelle improponibili, così alle volte lontano dalla vita vissuta, sordo ad ogni riferimento all'esistenza del lettore.
Invece questo libro, oltre ad essere concepito e scritto squisitamente, non si perde troppo in imponderabili fantasie spaziali, andando invece a raccontare una vicenda concreta, valida ad ogni latitudine temporale, profonda, che fa riflettere e che chiama in causa il rapporto tra i propri simili (pochi) e tra chi simile non è (cioè tutti).
Il gusto per la fantasia scientifica ovviamente c'è: pianeti, nomi di animali, vegetazione, neorazze a seguire, ovviamente, la tradizione di genere (o almeno penso, visto che non sono un suo grande cultore).
Ma questo libro è stato scritto da un professore di filosofia e per questo gronda di una riflessione interiore continua. Un solco che attraversa ogni pagina come una ruga la fronte di un anziano, indelebile e piena di significato.
Altro che fantascienza.
Altro che fantasia.
Squisita (e amara) realtà baby!
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