Lady Pac (C64)



Confessiamo. Nella redazione della BBS di Retrocampus ci garbano assai i cloni. Soprattutto quelli che sono così pacchiani, mal fatti, così rotti da essere perle di software da incorniciare. Più sono esotici poi, figli di board duplicate male in qualche scantinato coreano, più si accendono i nostri bollenti spiriti zozzi e perversi. Questa volta però siamo stati presi alla sprovvista. Il postino, quello che di solito suona due volte, ma da noi solo urla e lascia tutto sullo zerbino sparendo in cinque secondi netti, ci ha portato invece una sciccheria per il nostro amato Biscottone. Garanzia di quello che sto affermando è il nome e cognome dietro Lady Pac, il gioco che stiamo recensendo. Luca Carminati, insieme a pochi altri, è di fatto l'avanguardia - in termini di prolificità e livello qualitativo di coding - della scena indipendente italiana. Quindi no, questa volta, seppur davanti a un clone, ci è andata male. O meglio, ci è andata benissimo, visto che Lady Pac prende tutto quello che c'è da prendere di ottimo dal classico Ms. Pac-Man, portando il gioiello firmato General Computer Corporation alla prova del 2021, combattendo divinamente le ovvie limitazioni del nostro Commodore 64. Lo so cosa starete pensando, vecchi cagnacci della scena biscottosa che non siete altro: il classicone distribuito da Midway nel 1982 era già stato "portato" su tale piattaforma da Atarisoft e il risultato non era stato per niente male. Vero. Però qui il buon Carminati ha raddoppiato il frame rate e ci ha donato sprite ben più definiti. Inoltre ha apportato delle modifiche che quasi traformano questo Lady Pac in un riuscitissimo "sequel" del titolo del 1982. Parliamo del fatto che i labirinti sono casualmente generati (quindi replay value a palla). Parliamo del fatto che è stato aggiunto un divertentissimo "bonus stage" dove dovete rimpinzarvi di fruttina per moltiplicare il punteggio e sbertucciare i vostri amici durante le interminabili sfide serali a base di gazosa e stupefacenti non ancora elencati nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Oltretutto che è veramente un gioco adatto a tutti, grandi e piccini: possiamo impostare il livello di difficoltà, possiamo decidere i numeri di fantasmini e lo stesso Carminati ci assicura che la "learning curve" è impostata per dare a tutte e a tutti una possibilità di divertimento. Insomma, come clone è proprio una bomba. Inoltre il nostro amato programmatore è anche molto attento alla community di appassionati da aver rilasciato una versione rivista e corretta di Lady Pac a soli pochi giorni dal lancio ufficiale. Qualche utente, infatti, si era (immotivatamente, a nostro avviso) lamentato del suono usato nel trangugio dei pallini da parte della nostra amata mangiona giallastra. Così il coder ha deciso di rifare da capo quel suono, avvicinandolo di più all'originale e già che c'era ha pure aggiunto a questa nuova versione un bellissimo (per noi voyeuristi zozzoni) attract mode, che non fa mai male. L'unica pecca che abbiamo individuato in questo bellissimo Lady Pac, di fatto, non riguarda il gioco. No. L'unico lato negativo è che questi tipi di classici andrebbero giocati con un joystick a sole quattro direzioni, così da ovviare l'utilizzo inutile delle diagonali, diagonali che spesso ci portano a sbagliare direzione mentre scappiamo tra i labirinti nel tentativo di sopravvivere o di divorare i fantasmini. Un settaggio hardware che nessuno ha sotto mano e che rischia perciò di rovinare il piacere del giuoco. Però non è una cosa da imputare al buon Luca Carminati che, di fatto, ci consegna un ottimo omaggio, rispettoso e anzi migliorativo, del classico di casa General Computer Corporation. Lady Pac è scaricabile gratuitamente (ma un'offerta libera non uccide di certo il vostro portafogli) dal sito lowcarb.itch.io/lady-pac, dove troverete oltretutto tutte le altre creazioni, per diverse piattaforme, del nostro amato programmatore. Un titolo da avere e da consumare. Scaricatelo prima che vi arrestino!














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