Francesco Gallone - Lapidi d'asfalto



Fottutamente fuori di testa: così potrei chiudere questa recensione e renderei il più grande omaggio a Lapidi d'asfalto di Francesco Gallone, penna dotata e nel contempo venditore di fiori finti al mercato (...oltre che vincitore del Primo Premio Belgioioso Giallo 2008).

Siamo a Milano, ma qualcosa non va.

Come in un prurito persistente da zanzara, di quelle piccole e bastarde, nella città c'è qualcosa che tiene svegli i milanesi. Orde di zombie appaiono e scompaiono facendo stragi, soprattutto in luoghi affollati, dove la carne flaccida e ondulante del commercio mette in mostra le proprie mercanzie.

Adamo e il suo amico Eva (geniale) sono gli unici a voler sopravvivere abbattendone il più possibile. Come un'ombra però, sulle loro tracce, si accoda anche la figura di Corvo, agente segreto che, portando nel petto un dolore inenarrabile caccia, anche lui, i mostri per conto dello Stato.

Il resto della storia è un vorticoso procedere nella vita di una Milano onirica... tanto da incubo quanto stranamente quotidiana, in un retrogusto di normalità che già crea un grossissimo punto di domanda nella mente del lettore attento (diamine, solo 200 pagine, vi sfido a distrarvi, eh!).

Perchè in Lapidi d'asfalto c'è veramente un solo motto: "Niente è come sembra, niente è come è".

Il testo si presenta ispirato e molto vivace, forse un po' increspato da troppi riferimenti a riflessioni "socio-filosofiche", ma nel complesso scorre molto velocemente, anche grazie al rimbalzo narrativo tra l'azione di Corvo e quella di Adamo/Eva.

A margine, se me lo permettete, grande plauso a Eclissi Editrice, coraggiosa supporter della penna di giovanissimi e talentuosi autori (tra i quali ricordo anche Andrea Ferrari). Questo Lapidi d' asfalto è un lavoro coraggioso che di certo non tutti gli editori approverebbero. Loro sì invece sì. Massimo inchino.

Per concludere, non c'è proprio qualcosa di brutto in questo libro?

Se slegherete il cervello (prima che ve lo divorino), se lascerete in soffitta ogni pregiudizio per la letteratura fuori dagli schemi, se vi metterete in fila dietro Corvo, Adamo ed Eva e lentamente solcherete la Milano di Lapidi d'asfalto, non ne rimarrete delusi, assicurato.

Duecento pagine da comprendere.
Senza capirci nulla, almeno fino alla centonovantanovesima.
Bello.

Commenti